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Sentenza

La Spagna nega il diritto di voto ad un soggetto incapace di intendere e di volere. E' violazione del divieto di discriminazione ?
La Spagna nega il diritto di voto ad un soggetto incapace di intendere e di volere. E' violazione del divieto di discriminazione ?
SEZ. III CAAMANO VALLE C. SPAGNA
11 MAGGIO 2021, RIC. 43564/17
Il voto deve essere consapevole, giusto negarlo a chi ha un handicap mentale.
È la madre e tutrice legale di una disabile grave cui, in base alla prassi interna, fu negato il diritto di voto in ragione del suo handicap. Vani tutti i ricorsi anche innanzi alla Corte Costituzionale.
Nessuna violazione dell'art.3 protocollo 1 (libere elezioni) da solo ed in combinazione con gli art. 14 (divieto di discriminazione) e 1 protocollo 12 (divieto generale di discriminazione): era lecito il fine perseguito dalle decisioni delle Corti interne: «solo i cittadini in grado di capire le conseguenze delle loro decisioni e che siano in grado di prendere coscienziosamente e con giudizio possono partecipare agli affari pubblici». La contestata privazione del diritto del voto era proporzionata, individuale e non inficiava la libera espressione della libertà di opinione del popolo. Inoltre era presa nell'ambito di una situazione speciale, sì che alla luce di ciò non c'è stata alcuna discriminazione.
Sul tema: Cernea c. Romania del 2018 e Magyar Helsinki Bizottság c. Ungheria[GC] nel quotidiano del 10/11/16. È analogo al caso della stessa data Yogheva e Ganeva c. Bulgaria, cui erano stato negati gli assegni familiari perché i loro erano figli di padre ignoto: la legge li riconosce agli orfani (rectius a chi ha un solo genitore vivente). In questo caso però la CEDU ha ravvisato una violazione del divieto di discriminazione e della tutela della serenità familiare ex artt. 14 e 8 Cedu.
Avv. Antonino Sugamele

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