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Sentenza

Internet è un diritto umano.
Internet è un diritto umano.
Negli ultimi interventi della Presidente Von Der Leyen e del Presidente Sassoli (4.02.2021) si proclama una novità: adesso l'UE dalle dichiarazioni passa ai fatti e annuncia infrastrutture tecnologiche pubbliche tutte europee. Cloud pubblico e intelligenza artificiale antropocentrica costituiscono le concretizzazioni del diritto all'internet quale diritto umano. Pensiamo al Cloud UE "GAIA-X". In questo senso occorre ridisegnare i tratti della disciplina sui servizi web e sui mercati digitali (Digital Services Act e Digital Market Act, proposte del 15.12.20). Abbattere il digital divide, garantire la neutralità della rete, sanzionare le piattaforme ostili. L'Europa affila le armi per assurgere a modello tecno-giuridico a livello mondiale.  
 Internet diritto umano nel Regolamento 2015/2120/UE. Internet quale diritto umano trova un primo manifesto nella Risoluzione Nazioni Unite 6.07.2012 (ultimo aggiornamento: 5.07.18) "La promozione, la protezione e il godimento dei diritti umani su Internet". Risoluzione preceduta dall'esperimento italiano 2010 di Rodota' (nuovo art. 21-bis Cost.); poi seguita dalla "Dichiarazione dei diritti di Internet" (Rodota' 2015) e dal Regolamento UE 2015/2120 in modifica della Direttiva 2002/22/CE che ha consacrato il diritto di accesso a internet quale Servizio Universale. Il Regolamento 2015/2120/UE inquadra l'accesso soprattutto come diritto a uno spazio elettronico e ai relativi servizi: «Il presente regolamento mira a definire norme comuni per garantire un trattamento equo e non discriminatorio del traffico nella fornitura di servizi di accesso a Internet e tutelare i relativi diritti degli utenti finali» (Considerando 1, Regolamento 2015/2120/UE).
Internet diritto umano secondo il modello di sovranità digitale europea. In questo disegno, proclamare internet quale diritto umano significa anche strapparlo alla sovranità delle piattaforme. La rivendicazione della sovranità digitale europea si declina in due aspetti: quello esterno e quello interno. All'esterno abbiamo la battaglia contro la legge della piattaforma, pienamente manifesta nelle CGUE Schrems I e II. All'interno abbiamo la costruzione del modello tecno-giuridico europeo, antropocentrico e ugualitario basato sulla neutralità della rete e sulle pari opportunità di accesso (progressivo abbattimento del digital divide); sull'educazione alle abilità digitali; sull'e-governance; sul diritto ad essere protetti e al sicuro; sul diritto alla protezione dei dati e alla privacy; sul diritto a non essere discriminati. La riconquista della sovranità digitale costituisce il presupposto per lo sviluppo del diritto umano a internet perché l'accesso assume dignità fondante solo quando è un diritto pubblico, gratuito, promosso dallo Stato. L'accesso alla piattaforma non ha il crisma dei diritti fondamentali perché condizionato dalla legge privata dei gatekeepers dove la gratuità è una mera apparenza dietro cui si cela il pagamento con i nostri dati. Riformulare gli asset dei mercati digitali europei e dei relativi protagonisti (gatekeepers) è la mossa strategica operata nel Digital Services Act e nel Digital Market Act (15.12.20) per costruire la sovranità digitale europea, già posta in atto dal GDPR e dalla CGUE.
L'attuazione di queste riforme si concretizza nell'allestimento di spazi web e di infrastrutture tecnologiche tutte europee come le clouds, le piattaforme di intelligenza artificiale, il supercomputing.
Internet diritto umano attuato nel cloud pubblico e nelle piattaforme intelligenti del progetto UE "GAIA-X". Secondo il modello tecno-giuridico europeo l'attuazione del diritto di accesso a Internet quale diritto umano trova concretezza nella costruzione di spazi digitali pubblici come ad esempio le clouds. Attualmente in Europa sta partendo il progetto "GAIA-X": si tratta di un ambiente digitale confederato in cui tutto è stato costruito secondo il dettato della disciplina UE. Vengono garantiti a livello generale-confederato standard comuni di trasparenza, di interoperabilità, di portabilità. Viene garantita la privacy by design e la sicurezza by design. In particolare, viene assicurata la sovranità sui dati: ogni utente decide autonomamente dove vengono archiviati i suoi dati, chi può elaborarli e per quale scopo, in base alla propria classificazione. In questo senso GAIA-X consente soluzioni modulari. Gli utenti possono anche accedere ad applicazioni AI e pool di dati tramite un'affidabile infrastruttura. Sulla base delle regole di standardizzazione e delle diverse opzioni per la gestione e il controllo del trasferimento, i dati possono essere scambiati tra le aziende, collegati con altri dati, elaborati, valutati e monetizzati in reti di creazione di valore. Nell'ecosistema digitale GAIA-X sono stati predisposti dei casi d'uso per i settori che maggiormente utilizzano queste tecnologie ovvero dei modelli per il settore "Industria 4.0/PMI", "Salute", "Finanza", "Settore pubblico", "Vita intelligente", "Energia", "Mobilità" e "Agricoltura". Ciascun modello presenta varie piattaforme governate da sistemi di intelligenza artificiale rispettosa della disciplina UE. Ad esempio, nel settore "Salute" sono state predisposte piattaforme intelligenti dedicate all'assistenza sanitaria preventiva mediante dispositivi indossabili, alla ricerca genomica sul cancro, al mondo dell'assistenza domiciliare, al rilevamento statistico della diffusione dei virus e molto altro ancora.
Avv. Antonino Sugamele

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