Il blocco degli sfratti sino al 30 giugno 2021 è un esproprio senza indennizzo? La parola alla Corte Costituzionale.
Ordinanza di rimessione del Tribunale di Trieste del 24 aprile 2021.
I dubbi di costituzionalità – Orbene, il primo dubbio di costituzionalità che sorge al giudice riguarda la possibile violazione dell'art. 77 Cost. per la sedes materiae dove è stato previsto il blocco degli sfratti.
La materia del decreto legge non riguardava la materia dell'esecuzione e, anche laddove si volesse ritenere coerente con la disciplina dell'emergenza sanitaria, resterebbe l'estraneità della materia quantomeno con riferimento proprio ai casi di sfratti convalidati per morosità pre-Covid.
Il secondo dubbio attiene al profilo della possibile irragionevolezza e contraddittorietà della scelta legislativa.
Ed infatti, la normativa prevede la sospensione gli sfratti per morosità senza operare alcuna distinzione temporale e, cioè, senza che sia rilevante che la morosità sia precedente o successiva all'emergenza pandemica: e quindi, scrive il giudice, applicandosi anche a casi che «non hanno né possono giustificarsi nell'emergenza medesima e sono da essa indipendenti».
Peraltro, pur a voler ipotizzare che l'intervento voglia fronteggiare situazioni aggravate dagli effetti della pandemia, resterebbe che la normativa non richiede una verifica in concreto delle difficoltà finanziarie o economiche sopravvenute in capo al conduttore e, ciò, nonostante che «il rilascio [sia] necessario al fine di rimuovere l'illiceità, ammenoché non pretendasi di premiare situazioni disconnesse dalla pandemia come nell'ipotesi di morosità per mancato pagamento dei canoni maturata anteriormente a qualunque diffusione del contagio».
Inoltre, questo quadro normativo – oltre a non distinguere tra le varie situazioni in capo ai conduttori – «aggrava la posizione del proprietario quasi che egli non dovesse subire i contraccolpi della pandemia allo stesso modo, o anche maggiormente, in confronto all'occupante»: lo avrebbe richiesto l'art. 42 Cost. nonché la CEDU sulla tutela del diritto di proprietà.
Ecco perché, secondo il Tribunale, questo silenzio normativo sulla complessità del fenomeno locazione – pandemia – proprietà "non è più costituzionalmente tollerabile" vieppiù anche a ragione del fatto che si tratta di una sospensione automatica e non già rimessa alla discrezionalità del giudice che potrebbe tradursi in "una fattispecie illegittima di esproprio in senso sostanziale senza indennizzo".
14-05-2021 20:52
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