Esiste un dibattito nella comunità (giuridica) riguardo al comportamento di un magistrato sui social media?
Oltre ai già ricordati moniti formulati dal Presidente della Repubblica e dal
Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, va evidenziato che il Consiglio
di Presidenza della Giustizia Amministrativa, nella seduta del 25 marzo 2021, ha adottato
una Delibera sull'uso dei mezzi di comunicazione elettronica e dei social media da parte dei magistrati
amministrativi. Si tratta di linee guida che, pur non applicandosi ai magistrati ordinari, sono tuttavia
importanti poiché richiamano anzitutto la necessità che l'uso dei social media avvenga in
maniera tale da garantire il rispetto dei diritti dei consociati e la dignità, l'integrità
l'imparzialità e l'indipendenza del magistrato e dell'intero corpo della magistratura
amministrativa. Inoltre esplicitano, con riguardo ai magistrati amministrativi, l'esigenza di
rispetto del canone di continenza espressiva, che, per i magistrati ordinari, è già desumibile
dalle richiamate regole deontologiche che prescrivono la sobrietà e la compostezza dei
comportamenti. La delibera si occupa, poi, in particolare, delle "amicizie" e delle "connessioni" create o
accettate on line dai magistrati amministrativi, stabilendo che esse non costituiscono
elemento di per sé rilevante a manifestare la reale consuetudine di rapporto personale
richiesta ai fini delle incompatibilità. Infine, prevede che ogni magistrato amministrativo abbia il diritto e il dovere di ricevere
una formazione specifica relativa ai vantaggi e ai rischi dell'utilizzo dei social network, e
raccomanda iniziative di aggiornamento e formazione a cura del Consiglio di Presidenza
e dell'Ufficio Studi della Giustizia Amministrativa.
07-10-2021 18:58
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