L’ordine di demolizione di immobili costruiti illegalmente su terreno agricolo viola la CEDU?
Convenzione e.d.u., art. 6 Corte europea diritti dell'uomo, sez. III, decisione 18 ottobre 2018, n. 6390/18
Pronunciandosi su un caso “russo” in cui si discuteva della legittimità della decisione dell'autorità giudiziaria di ordinare la demolizione di due costruzioni abusive di proprietà del ricorrente in quanto realizzate su terreno destinato a scopi agricoli, la Corte EDU (decisione 18 ottobre 2018, n. 6390/18) ha dichiarato all'unanimità il ricorso inammissibile. La Corte di Strasburgo ha considerato che l'ordine disposto dall'autorità giudiziaria di demolire le costruzioni abusive era giustificato dalla necessità di controllare l'uso della proprietà privata conformemente all'interesse generale, poiché lo scopo era quello di garantirne la conformità con le norme che regolano l'edificazione e la programmazione dell'uso del territorio urbano, in particolare assicurando che l'area fosse utilizzata in maniera conforme alla destinazione identificata nel piano regolatore generale. Nel rilasciare i titoli abilitativi degli immobili in base ad un sistema più vicino ad una procedura di segnalazione (simile alla nostra denuncia di inizio attività) che ad una procedura di autorizzazione (simile al nostro permesso di costruire), le autorità non avevano dato assicurazioni al ricorrente che egli non avrebbe rischiato di finire sotto processo. Inoltre, in conseguenza della tempestiva risposta fornita al ricorrente, le autorità non avevano determinato alcuna situazione di incertezza nel ricorrente circa la legalità o meno della realizzazione degli immobili.
26-10-2018 15:16
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