Asilo tortura. Lo Stato è direttamente responsabile per gli abusi sui minori.
Asilo tortura. Lo Stato è direttamente responsabile per gli abusi sui minori.
Caso di grande attualità e con profili quasi coincidenti con molti fatti di cronaca raccontati dai nostri media. La madre del ricorrente si accorse che soffriva ( e soffre) d'improvvisi tic alla bocca ed agli occhi, insorti quando aveva 4 anni: indagando scoprì che le maestre e la preside lo rinchiudevano spesso al buio, lo lasciavano in mutande con le braccia alzate nel corridoio al solo fine di umiliarlo ed avevano giustificato il tutto con una falsa prevenzione di un'infezione oftalmologica. Alcuni genitori confermarono le angherie, ma la denuncia fu inutile perché non seguì alcuna effettiva inchiesta, sì che le maestre rimasero impunite ed il ricorrente traumatizzato a vita.
Riconosciuta una doppia violazione dell'art.3 (sostanziale e processuale) ed è inserito nei factsheets: protection of minor. La Risoluzione del COE 1803/11, le Raccomandazioni del COE 10/09 e 1934/10 sulla tutela dei minori da abusi e sulla lotta alla violenza a scuola impongono agli Stati di adottare leggi (civili, penali e disciplinari) per punire gli abusi sessuali, fisici e morali sui minori. Le maestre, tra i loro doveri di cura e custodia degli stessi, non solo devono educare i piccoli, ma occuparsi della loro salute e del loro benessere, cosa che non è stata fatta chiaramente nella fattispecie, anzi la preside che avrebbe dovuto individuare, reprimere gli abusi e punire, anche disciplinarmente, le maestre violente ha avallato il tutto essendo lei stessa una delle aguzzine. Sono venute meno a tutti i loro doveri, anche etici, causando danni permanenti ai piccoli che avevano in custodia e cura. Lo Stato è considerato direttamente responsabile per l'omessa vigilanza sulle maestre e per non essere intervenuto per fermare questi trattamenti degradanti (O'Keefe c. Irlanda [GC] del 2014, Molie c. Romania del 1/9/09 e Labita c. Italia [GC] del 2000). Inoltre aveva il dovere di fornire i mezzi ai genitori per denunciare gli abusi e di effettuare indagini efficaci, complete e rapide, ma è venuto meno agli stessi, mandando il reato in prescrizione. I ritardi nel condurre le indagini hanno minato anche la credibilità e l'efficacia della testimonianza del ricorrente e delle vittime (Manzhos c. Russia del 24/5/16) Riconosciuto un ricco risarcimento.
12-03-2017 14:37
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