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Sentenza

La Cassazione annulla una condanna per abuso di ufficio di un dirigente scolastico che  aveva stipulato un contratto di lavoro a tempo determinato in violazione delle norme che definiscono la modalità di conferimento delle supplenze.
La Cassazione annulla una condanna per abuso di ufficio di un dirigente scolastico che aveva stipulato un contratto di lavoro a tempo determinato in violazione delle norme che definiscono la modalità di conferimento delle supplenze.
Cassazione penale    sez. fer. 27/08/2013 Numero: 46151
Ai fini della punibilità del delitto di abuso d'ufficio ex art. 323 c.p. la prova dell'intenzionalità del dolo esige l'acquisizione di elementi idonei a radicare la certezza che la volontà dell'imputato sia precipuamente orientata a procurare il vantaggio patrimoniale o il danno ingiusto. La certezza del dolo non può derivare esclusivamente dal comportamento non iure dell'agente ma deve essere inferita anche da altri elementi sintomatici, quali la specifica competenza professionale dell'agente, l'apparato motivazionale su cui si fonda il provvedimento e i rapporti personali tra il pubblico ufficiale e il soggetto che riceve il vantaggio patrimoniale o subisce danno (cassata la decisione della Corte d'appello che aveva condannato l'imputata per il reato di abuso di ufficio poiché aveva stipulato, in qualità di dirigente scolastico di un istituto pubblico, un contratto di lavoro a tempo determinato in violazione delle norme che definiscono la modalità di conferimento delle supplenze ; la Corte ha accolto la tesi difensiva secondo cui la dirigente aveva nei fatti agito per perseguire un interesse pubblico dell'amministrazione scolastica -la continuità didattica- e non per arrecare direttamente un danno o vantaggio a chicchessia).
Avv. Antonino Sugamele

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