Tre neonati in terapia intensiva muoino per aver contratto un'infezione. Ai medici viene contestata l'omessa adozione delle misure idonee a prevenire le infezioni. Assolti in primo grado, la Cassazione conferma.
Tre neonati sono degenti in un reparto di terapia intensiva neonatale di un'unità operativa. Contraggono un'infezione ospedaliera e perdono la vita. Le morti vengono addebitate al dirigente medico della direzione sanitaria, al dirigente dell'unità operativa e all'infermiere capo sala. Si contesta loro l'omessa adozione delle misure idonee a prevenire le infezioni. Nel giudizio di merito si accerta che i germi letali sono stati effettivamente acquisiti nell'ambiente ospedaliero e che le misure adottate per la prevenzione delle infezioni sono state parziali e non del tutto adeguate, con particolare riferimento al monitoraggio dell'esecuzione di quanto preteso dai protocolli. Gli imputati vengono tuttavia assolti per la ritenuta assenza di nesso causale fra l'omissione e le morti. Il giudice di merito afferma che anche in caso di rispetto dei protocolli, non è possibile, allo stato attuale della scienza medica, assicurare condizioni di perfetta sterilizzazione degli ambienti ospedalieri. Asserisce quindi la mancanza di certezza che l'adozione di misure idonee avrebbe evitato le morti.
06-02-2013 15:05
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