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Sentenza

Legittimo il licenziamento intimato ad un medico di un'azienda ospedaliera in quanto registrava conversazioni dei colleghi a loro insaputa, per utilizzare i brani in una causa di mobbing instairata contro il primario.
Legittimo il licenziamento intimato ad un medico di un'azienda ospedaliera in quanto registrava conversazioni dei colleghi a loro insaputa, per utilizzare i brani in una causa di mobbing instairata contro il primario.
La sezione Lavoro della Cassazione ha confermato, con la sentenza 2 ottobre-21 novembre 2013 n. 26143,  il licenziamento del medico «per la grave situazione di sfiducia, sospetto e mancanza di collaborazione venutasi a creare all'interno dell'equipe medica di chirurgia plastica».
Detto «comportamento era tale da integrare una evidente violazione del diritto alla riservatezza dei suoi colleghi, avendo registrato e diffuso le loro conversazioni intrattenute in ambito strettamente lavorativo alla presenza del primario ed anche nei loro momenti privati svoltisi negli spogliatoi o nei locali di comune frequentazione, utilizzandole strumentalmente per una denunzia di mobbing rivelatasi, tra l'altro, infondata». Da ciò é conseguito «un clima di mancanza di fiducia indispensabile per il miglior livello di assistenza e, quindi, funzionale alla qualità del servizio, il tutto con grave ed irreparabile compromissione anche del rapporto fiduciario» tra il dipendente e l'azienda.
Avv. Antonino Sugamele

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