Il consulente del lavoro che minaccia il licenziamento commette reato. Corte Suprema Cassazione sentenza n. 36276 dell’11 ottobre 2010
Risponde di estorsione il consulente del lavoro che, insieme al datore, sotto la minaccia del licenziamento, costringe il lavoratore a firmare una busta paga con corrispettivi superiori rispetto a quelli percepiti. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 36276 dell'11 ottobre 2010,12-10-2010 00:00 Avv. Antonino Sugamele
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