Corte europea diritti dell’uomo, sezione III, sentenza 8 ottobre 2019, nn. 24845/13 e 49103/15 . Violazione del diritto di espressione.
Corte europea diritti dell’uomo, sezione III, sentenza 8 ottobre 2019, nn. 24845/13 e 49103/15
Il caso riguarda una pronuncia contro il Portogallo. Si discuteva della legittimità della condanna inflitta a due avvocati, dichiarati colpevoli per diffamazione nei confronti di due giudici. La Corte di Strasburgo ha dichiarato, all'unanimità (sentenza 8 ottobre 2019, nn. 24845/13 e 49103/15), che vi era stata una violazione dell'articolo 10 (libertà di espressione) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il caso riguardava l’affermazione di responsabilità nei confronti di due avvocati per diffamazione (L.P.) e per aver offeso l’onore (Carvalho) nei confronti di due giudici, attraverso i propri scritti difensivi. La Corte ha riscontrato, in particolare, che entrambi i ricorrenti avevano agito nell'esecuzione dei loro doveri professionali come avvocati. Ha inoltre ritenuto che le sanzioni inflitte potessero essere idonee a provocare il c.d. chilling effect, ossia un effetto dissuasivo sulla professione di avvocato, in particolare per quanto riguarda la difesa da parte degli avvocati degli interessi dei loro clienti. Di conseguenza, i motivi addotti dai giudici nazionali per giustificare la condanna dei responsabili di diffamazione non potevano dirsi né pertinenti né sufficienti e non avevano corrisposto ad un pressante bisogno sociale. L'interferenza era stata quindi sproporzionata e non era necessaria in una società democratica.
Corte europea diritti dell’uomo, sezione III, sentenza 8 ottobre 2019, nn. 24845/13 e 49103/15